Il mio cammino
Sono un uomo di 46 anni. La mia vita è sempre stata una ricerca. Una continua ricerca della felicità, della serenità, dell’affetto, dell’amore. È come se mi fosse sempre mancato qualcosa. La mia mente ha dei flash che la trafiggono come lame. Abbracci non avuti da chi avrebbe dovuto darmeli, amore sognato ma mai trovato. Mi sono sempre e da sempre sentito diverso.
Sentivo.
Fin da piccolo sentivo la cattiveria di alcuni ragazzini che giocavano con la mia ingenuità, calpestavano la mia sensibilità, trafiggevano il mio cuore.
Ricordo.
Ricordo le sofferenze. Le lacrime. Le preghiere. Sì, quelle ci sono sempre state. Ho sempre sentito la presenza del Signore dentro di me. Mentre attraverso la preghiera parlavo con Lui, piangevo. Inconsapevolmente accadeva e basta.
Il tempo è passato, in fase adolescenziale quelle ferite sono diventate crepe. La sofferenza si è trasformata in disagio. Il disagio ha dato il via alla parte peggiore di me, e lì è entrata in gioco lei: la sostanza.
Ancora ho impressi nella mente quei momenti. Lucidi più che mai. Le prime pasticche in discoteca, le prime canne, i primi tiri di cocaina. Negli anni è andata sempre così. Apparentemente conducevo una vita normale, ma: mi sentivo diverso. Anzi, lo ero. Era come se fossi rinchiuso in una bolla di sapone e affrontavo la vita. Da questa condizione.
Il sabato e la domenica erano sempre giorni giusti per “sballarmi”, così si dice. Effettivamente è la parola esatta. La droga mi “sballava”. Sballava le mie emozioni, sballava le mie percezioni, sballava i miei comportamenti, sballava i miei “movimenti”. E la mia vita è andata avanti così. Fino a quando, nel 2022 la situazione è peggiorata.
L’uso della cocaina è diventato più frequente. Convivevo con una donna che, probabilmente, non ho mai amato. Perché? Me lo chiedo ora. Probabilmente perché, quando non sei lucido, quando la sostanza è padrona della tua vita, non riesci a prendere decisioni. Non puoi. E, se lo fai, prendi decisioni sbagliate, d’impulso, un irragionevole impulso. E vai, così, giusto per farlo… e, intanto, le situazioni peggiorano. Come è successo a me.
Ho lasciato scorrere una storia finita, completamente finita. Solo per inerzia. E, dentro me, quella tristezza che da sempre covava è venuta fuori completamente. Era come se il diavolo avesse preso possesso della mia anima. Non andavo più a lavorare, non mangiavo, a stenti mi lavavo. Eravamo solo io e lei. La cocaina. Non ero più io che comandavo. Non riuscivo a comandare più nulla. Si era impossessata di me.
Immagini nitide e impresse nella mia mente. Mani poggiate sul lavabo del bagno, occhi davanti allo specchio. Chiedevo solo una cosa. Di morire. Questa situazione si è protratta sino a novembre del 2023. Un giorno, non so come possa essere successo, mi sono fermato, ho allontanato il piatto, ho impugnato il telefono e ho chiamato mia sorella: «Ho bisogno di aiuto».
Le ho spiegato tutto. Mi era capitato di andare a sbirciare sul web o sui social varie Comunità, ma il mio occhio era sempre caduto sulla stessa: “Comunità Emmanuel”. Era come se una voce mi dicesse: «…lì devi andare». E così è stato. Sono entrato il 15 novembre 2023.

