Pensare mondiale agire locale

Nata con una Vocazione chiara verso “i Sud”, la Fondazione Emmanuel per le Migrazioni e il Sud del Mondo, all’interno della Comunità Emmanuel, rappresenta “lo sguardo” e il “braccio operativo” di un servizio orientato a quei popoli che soffrono di più a causa degli squilibri socio-culturali mondiali.

Lecce. Fondazione Emmanuel “Don Francesco Tarantini”


Fondazione Emmanuel e Comunità Emmanuel

Il settore Migrazioni e Sud del Mondo, all’interno della Comunità Emmanuel, opera prevalentemente attraverso l’Ente Giuridico “Fondazione Emmanuel – Don Francesco Tarantini”. Nata nel 1992, la Fondazione Emmanuel ha il compito istituzionale di «promuovere, incoraggiare e sostenere, in tutte le forme possibili, le iniziative, atte a creare le condizioni e fornire gli strumenti, per l’autodeterminazione dei popoli del Sud d’Italia, del Sud d’Europa, del Sud del Mondo, e promuovendo insieme la Giustizia, la Carità e la Misericordia umana e cristiana, orante e operosa, in risposta alla miseria materiale e morale che affligge il mondo, con particolare attenzione verso i migranti e verso le popolazioni, vicine e lontane, che più soffrono gli squilibri del pianeta» (……..inserire cit). Il suo Consiglio Direttivo è nominato dal Consiglio Direttivo della Comunità Emmanuel, che – anche a garanzia del forte legame tra i due Enti – ne approva il bilancio; inoltre, soprattutto negli ultimi anni, con e per la Comunità Emmanuel la Fondazione ha presentato e gestito alcuni progetti, tra questi uno in corso, particolarmente significativo per la tipologia del servizio offerto, è quello di “Pronto Intervento Sociale” (PIS) all’interno dell’attività del Centro di Prossimità “Casa Comune”.

Il servizio della Fondazione, negli anni, si è fortemente diversificato per differenti motivi, primo tra tutti il contesto sociale e politico che cambia. Dopo il rientro dalla missione in Ecuador (2012) da parte dei suoi responsabili, con l’avvio dei CAS, da un lato, e di una “Comunità Educativa per Minori Stranieri”, dall’altro, l’attività si è poi definita e strutturata più chiaramente.

Dal 1992 al 2013 la Fondazione ha operato solo con due persone; via via sono state assunte altre figure professionali e i servizi di accoglienza si sono precisati. Nella sua storia resta il tentativo di inserirsi nell’“Emergenza Nord Africa” per la quale, in passato, è stato chiesto un supporto della Comunità Emmanuel.

Nel frattempo il contesto socio-politico ed economico ha visto un incremento delle nuove povertà nel “Sud del mondo, d’Europa e d’Italia” e l’inasprimento delle normative legate ai cittadini “stranieri”; pertanto, accanto al lavoro di accoglienza ha sviluppato una necessaria attività di “Advocacy” che ha coinvolto una Rete tra istituzioni e privato sociale che ha come obiettivo il contrasto delle politiche che non puntano alla persona, ai suoi bisogni e alla difesa dei diritti. L’incontro quotidiano con giovani europei ed extraeuropei, infine, ha orientato la ricerca per lo sviluppo dei temi della pace, della solidarietà e dell’accoglienza, la promozione del “linguaggio globale” e l’offerta di nuovi strumenti di intervento laddove lingue e culture si incontrano nelle differenze.

Su queste premesse si sono sviluppate una serie di iniziative, tra queste, i progetti Erasmus ed Erasmus+(plus) hanno rappresentato la punta di diamante per partire dall’esperienza del “vita-con-vita Emmanuel” e tradurla in pensiero capace di scambio di buone prassi sul piano culturale e politico in Italia e in Europa e di maggiore apertura nella direzione della Cooperazione Internazionale anche attraverso la proposta e realizzazione di progetti specifici.

Il servizio di accoglienza

La principale forma di accoglienza della Fondazione Emmanuel è quella dei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS), un servizio nato nel 2014, in convezione con la Prefettura di Lecce. Gli accolti sono Cittadini Stranieri richiedenti Asilo Internazionale. Le Case di Accoglienza sono “Casa Francesco”, “Casa Bakita”, “Casa Salam” e “Casa Maryam” a Novoli (LE); “Casa Caterina” a Monteroni (LE); “Casa Beatrice” e “Casa Jamina” a Campi Salentina (LE); “Casa Aria Sana” ad Arnesano (LE) e “Casa Ecosalus” a Lecce.

Le équipe, multiprofessionali, sono composte da educatore, assistente sociale, psicologo, mediatori linguistico culturali, medico, operatori legali, operatori sociali, operatori notturni e amministrativi. Il servizio ai suoi accolti offre vitto, alloggio, pratiche amministrative, pratiche sanitarie, mediazione linguistica e culturale, consulenza psicologica, alfabetizzazione, formazione, tirocini e inserimento lavorativo.

Accanto ai Centri di Accoglienza Straordinaria, dal 2020, la Fondazione ha dato vita al “Centro di Prossimità “Casa Comune” per persone senza fissa dimora e in condizioni socio economiche di grave vulnerabilità. Alle persone che usufruiscono del servizio “Casa Comune” offre un’area ristoro, un deposito bagagli, docce, lavanderia sociale, guardaroba solidale, scuola di italiano e laboratori, orientamento e accompagnamento ai Servizi del Territorio (SerD, CSM, Anagrafe, Questura, INPS, Agenzia delle Entrate, Servizi Sociali…) sportello legale, sportello sociale e una “Unità di Strada”.

Focus su “Casa Comune” e “Pronto Intervento Sociale”

Il servizio del Centro di Prossimità “Casa Comune” è affidato prevalentemente a volontari – attualmente circa 50 persone, giovani e anziani, uomini e donne, italiani e stranieri, studenti, ex tirocinanti, pensionati… – che non ricevono alcun tipo di rimborso per l’attività che svolgono e che sono formati costantemente alla motivazione, alle pratiche amministrative e alla gestione del gruppo. “Casa Comune” si avvale, inoltre, di figure professionali specifiche – assistenti sociali, psicologi, mediatori interculturali, avvocati – necessarie per lo svolgimento delle attività.

Se si guarda a “Casa Comune” solo dal punto di vista economico potrebbe apparire come un “servizio a perdere”, tuttavia poiché esso è diventato un punto di riferimento importante per “gli ultimi” – persone senza fissa dimora, spesso in doppia diagnosi, persone senza documenti, anche italiani, persone uscite dal carcere – della nostra società, la Fondazione Emmanuel non solo ha messo in campo tutti gli sforzi necessari per mantenerlo in vita e mandarlo avanti, ma continua anche a promuoverlo e sostenerlo perché lo ritiene un servizio legato direttamente alla “Vocazione” propria dell’Emmanuel: “accogliere nella condivisione di vita, guardando al macro-contesto culturale e sociale e agendo nel locale”.

All’interno dei locali di “Casa Comune”, da Gennaio 2024, è attiva anche la “Centrale Operativa” con “Sportello Sociale” del “Pronto Intervento Sociale” (PIS), un Servizio dell’Ambito Territoriale di Lecce. Tale servizio – per il quale, già in fase di progettazione, sono stati coinvolti altri servizi della Comunità Emmanuel – si avvale della consulenza di un’équipe multidisciplinare per la presa in carico delle persone e ha una duplice finalità, da un lato l’intervento sociale di emergenza su sollecito diretto dell’utente o attraverso le forze dell’ordine, il 118 e i servizi sociali professionali e, dall’altro, l’individuazione delle disfunzioni del welfare locale.

La struttura organizzativa

Per lo svolgimento delle attività in tutti i suoi servizi, la Fondazione si avvale di un’“équipe di coordinamento”, composta da “membri di appartenenza, in cammino”, questo coordinamento ha il compito di proporre – in maniera costante continuativa e creativa – i principi e i valori della Comunità Emmanuel, l’accompagnamento degli operatori, la programmazione e la verifica del servizio e la definizione delle priorità e modalità di intervento. Accanto all’équipe di coordinamento nel servizio operano anche un’“équipe di accoglienza” – che ha il compito di attivare tutto quanto è necessario per gli accolti – e un’”équipe di prossimità” il cui impegno principale è la gestione e conduzione di “Casa Comune”. Vi è infine l’“équipe di progettazione e realizzazione di eventi”. Si tratta di un gruppo di lavoro volto all’individuazione di bandi, alla stesura di progetti e, in caso di approvazione degli stessi, della loro applicazione e gestione.

Questo della progettazione, per diversi motivi, è un ambito impegnativo e delicato. È delicato scegliere i partner: tra questi si scelgono di preferenza quelli più orientati alla costruzione, al cambiamento e alla condivisione dei principi e i valori propri della Comunità Emmanuel. È delicata la scelta e la finalità dei progetti, per cui si lavora solo su quei bandi che permettono di rafforzare e valorizzare le azioni e i servizi di accoglienza già in essere. È delicata e impegnativa la rendicontazione, che deve necessariamente essere fatta in collaborazione con gli ambiti amministrativi e tecnico-operativo. È delicato, infine, la scelta dell’intervento progettuale che deve avere come retroterra un “pensiero politico, sociale e culturale” volto al cambiamento, alla solidarietà, all’accoglienza, al dialogo e alla risoluzione dei conflitti.

Per tutto questo si valutano attentamente tempi e spazi in cui condividere esperienze legate all’accoglienza e alla prossimità, e persone – docenti universitari, istituzioni, esperti, operatori della comunicazione, artisti… – con i quali trovare un linguaggio comune che parta dall’esperienza diretta e sia comprensibile e inclusivo.

La Formazione

Per la formazione dei suoi operatori la Fondazione segue due linee di intervento: la formazione tecnico-professionale e la formazione “Emmanuel”.

La formazione tecnico-professionale è costante e volta soprattutto a trovare vie per le regolarizzazioni e gli inserimenti dei cittadini accolti nei CAS o che si rivolgono a “Casa Comune”. Tale formazione è rivolta soprattutto agli operatori “più anziani di servizio” e impegnati su più fronti, a loro si chiede oltre che il perfezionamento della propria formazione attraverso seminari e corsi organizzati da organismi accreditati anche la presa in carico della formazione degli “operatori più giovani”.

La formazione “Emmanuel” parte dalla pratica-testimonianza nei servizi, nelle équipe e nei progetti, si sviluppa, a partire dalle “4 Note Costitutive” della Comunità Emmanuel – «Cristo povero e servo per amore; i poveri, nostri creditori e nostri benefattori; la volontà del dono di sé, sola via per la realizzazione umana e cristiana della vita; coordinarsi e subordinarsi per il fine, il bene comune, il magis» (Statuto Metagiuridico della Comunità Emmanuel) – e viene scandita attraverso il “Modello Emmanuel delle 3 Cime” – «l’adesione al compito di ogni giorno e la vittoria quotidiana su se stessi; l’elaborazione e la realizzazione del personale Progetto di Vita; il richiamo misterioso della “Vetta delle Vette”, la voce dell’Infinito, dell’Assoluto, dell’Eterno» (fonte…………).

Nella Formazione in senso lato si fa sempre e comunque massima attenzione alle “motivazioni” e ai “valori” di cui ciascun operatore è portatore e si rende noto, fin dal primo momento e in maniera esplicita, che Emmanuel è prima di tutto una Vocazione e un Servizio.

Il percorso formativo, infine, vede camminare insieme “anziani” e “giovani”, sono luoghi privilegiati del percorso formativo le équipe e le diverse “unità di vita” e “di servizio” con la presenza costante di almeno un membro di appartenenza in un processo di costruzione continuativo e replicabile.

I Rapporti con il territorio

Per tutte le attività che ha posto in essere la Fondazione Emmanuel lavora costantemente accanto alle istituzioni – Prefettura, Comune e Ambito Territoriale di Lecce, Regione e Università – tanta è la fatica nella co-progettazione, a mano a mano che si procede nel lavoro è sempre più chiaro che mentre le Istituzioni e i Servizi spesso rappresentano se stessi, il servizio della Fondazione è sempre “voce” e impegno per gli ultimi, i più emarginati e i più soli, ma testimonianza viva e diretta della “visione-pensiero-impegno” e servizio Emmanuel.

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