Servizio professionale rispetto della dignità
Poveri di sempre, nuovi poveri. Bisogni antichi e nuove forme di servizio alla persona. L’Emporio della Solidarietà della Comunità Emmanuel è nato così, ha tanto camminato e oggi è un servizio inserito nelle politiche locali di contrasto alla povertà e di promozione dell’inclusione sociale.
Lecce. Emporio della Solidarietà
Retrospettiva
È il 2009. I Media cominciano a considerare le statistiche legate alle povertà figlie della crisi economica internazionale partita dagli Stati Uniti e si conia il termine “nuovi poveri”, quelli che pur potendo contare su un lavoro o su una qualche forma di entrata economica, non riescono ad arrivare alla “quarta settimana” del mese. Uno tsunami che arriva con tutta la sua forza anche sui nostri territori e investe non solo i “poveri di sempre”, ma anche il ceto medio, che deve imparare a gestire il proprio reddito in modo nuovo rispetto al passato e a riscoprire il valore del recupero, anche e soprattutto in ambito alimentare.
La Comunità Emmanuel, nello stile – che la caratterizza da sempre – di non scegliere a tavolino i bisogni per i quali offrire un servizio, ma di farsene carico partendo dalla domanda dei poveri, i piccoli, i deboli, gli ultimi che bussano alla sua porta, e di avviare un servizio solo a fronte di vocazioni che nascono nel cuore di chi decide di servire quell’“Emanuele-Dio con noi” abbracciando proprio quei poveri, deboli e ultimi, trova, tra i suoi volontari, una famiglia che proprio nel 2009 aveva scelto, in maniera più libera e consapevole, di abbracciare la scelta Emmanuel – in maniera radicale, mettendosi al servizio.
Quei “nuovi poveri” che bussano alle porte e ai cuori della Comunità ora chiamano proprio quella famiglia: è tempo di discernere se offrirsi o no per questo nuovo servizio e, una volta deciso per il sì, “semplicemente” mettersi direttamente in gioco, partire e “inventarsi” un modo per fare sì che il servizio nascesse e fosse avviato. Il loro sì non tarda ad arrivare e, insieme al sì, l’idea di realizzare per quei “poveri antichi e nuovi” che bussano alle porte dell’Emmanuel non un aiuto fatto di “pacchetti caritatevoli”, ma un servizio che oltre a rispondere ai loro bisogni primari, restituisse loro quella dignità che è diritto, per tutti.
L’elaborazione di un servizio siffatto orienta immediatamente verso un “Emporio della Solidarietà”, vale a dire un vero e proprio supermercato dove chi ha diritto può recarsi a fare la sua spesa senza elemosinare, ma scegliendo in forma gratuita, e a testa alta, di cosa nutrirsi. Il luogo è individuato immediatamente, si tratta di un vecchio capannone di proprietà della Comunità in quel momento in disuso, ma, per trasformarlo in un accogliente centro per le famiglie del territorio, è necessario ristrutturarlo e renderlo conforme alle normative igienico-sanitarie.
Comincia così un lavoro intenso, che dura due anni, e che vede una raccolta fondi serrata, caratterizzata dal presidio di piazze, scuole, parrocchie nei periodi dell’anno – Natale, Pasqua– che più permettono questo tipo di raccolte… senza orari e anche al di là di freddo, caldo, fatica, stanchezza, sconforto… ma l’obiettivo è raggiunto, il l’“Emporio della Solidarietà – il primo nel Sud Italia – nasce: è il Natale 2011, il territorio può finalmente contare su una risorsa accessibile, e capace di sostituire la logica assistenziale con quella di un’inclusione sociale che non guarda più al povero solo come portatore di bisogni.
L’Emporio oggi è un servizio inserito nelle politiche locali di contrasto alla povertà e di promozione dell’inclusione sociale; rappresenta un punto di riferimento nella programmazione del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali a livello locale con il fine di assicurare a tutti il diritto al cibo e a una sana e corretta alimentazione, lavora per la riduzione degli sprechi; prevede per le persone e le famiglie che ne usufruiscono percorsi di inclusione sociale, accompagnamento psicologico strutturato; promozione dei legami sociali, attività di costruzione e consolidamento della Rete solidale.
Attività, servizi, équipe
Il servizio oggi ha posto in essere un’attività di gestione del servizio che si vede la gestione delle casse, la sistemazione delle merci nel magazzino, l’inserimento delle bolle di consegna nel programma di gestione dei prodotti, l’elaborazione dei dati relativi alle domande d’ammissione accettate e relativa emissione delle card, la partecipazione alle raccolte alimentari mensili presso i supermercati del territorio. Accanto a questa ci sono un’attività di Sportello Sociale che prevede accoglienza, accompagnamento, supporto psicologico e sociale, attività di socializzazione e sensibilizzazione, promozione e comunicazione e attività di sostegno spirituale di volontari e operatori del servizio.
Tra le attività vitali nell’ordinario del servizio ci sono, inoltre gestione dei siti e delle piattaforme; documentazione amministrativa; stesura e presentazione di progetti, stesura e rendicontazione del bilancio sociale; comunicazione e gestione dei social; organizzazione e partecipazione a eventi e incontri, formazione e sensibilizzazione sul tema dello spreco alimentare e recupero delle eccedenze presso scuole e aziende; attività di coordinamento e fundraising.
L’équipe è composta da sei persone, si incontra al bisogno, propone momenti di incontro e scambio delle esperienze e delle attività realizzate, esame sulle criticità e i punti di forza; prevede, infine, momenti di supervisione e riflessione di ordine generale e specifico.
Rapporti con il territorio
Il servizio collabora – attraverso convenzioni, progettualità condivise e appositi protocolli – con la Prefettura di Lecce, l’Ambito Territoriale Sociale di Lecce e la Provincia di Lecce. La relazione costante con le istituzioni, nel 2020 ha contribuito alla nascita della RETE Solidale Antisprechi. Tale Rete anche se ha avuto il grande pregio di coinvolgere tutti i partner significativi presenti sul territorio, ha dimostrato anche di avere il grande limite di un’operatività discontinua e con tempi inadeguati non solo rispetto alle emergenze, ma anche relativamente alle opportunità offerte dal territorio e dalla comunità locale.
Ad oggi il servizio, può attribuirsi una credibilità che gli permette di rappresentare un punto di riferimento nella programmazione del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali a livello locale; una trasparenza e tracciabilità di ogni attività che permette, a tutti i livelli, di dare conto dell’impatto delle sue attività e un’offerta di servizi strutturati, innovativi e tecnologici che sono punto di riferimento non solo per le famiglie in condizioni di bisogno, ma anche per le Istituzioni e Fondazioni che lo hanno sostenuto tanto che alcuni dei suoi progetti sono stati selezionati come esempi di “buone prassi”.
Sostenibilità economica: fonti di finanziamento; entrate e uscite; criticità; prospettive
La criticità maggiore del servizio continua ad essere la mancanza di rette statali che consentirebbero di operare in maniera stabile. Le sole attività di fund raising spesso non consentono di coprire le spese di gestione della struttura.
Per la sostenibilità futura delle attività il servizio cercherà di attingere risorse dai diversi bandi nazionali, regionali e locali operanti in materia, da Fondazioni, enti, attivi nel settore della povertà e del contrasto allo spreco. Cercherà di implementare nuovi servizi socio sanitari per rispondere ai bisogni di salute sempre più urgenti delle famiglie bisognose. L’ampliamento dell’offerta di servizi potrebbe consentire il rinnovo e/o stipula di nuove convenzioni con i comuni della Provincia di Lecce.

