O ti disperi, o cambi
Sono B. e sono un’alcolista tossicodipendente, accolta dalla Comunità Emmanuel.
Prima di entrare in Comunità la mia vita non era vita. Vivevo per strada, rubavo, mi prostituivo. Ho abbandonato la mia famiglia che sempre mi ha sostenuta e mi ha voluto bene, troppo chiusa e ripiegata su me stessa per capirlo. Venivo dall’inferno, e l’uso della droga mi aveva condotta a un degrado morale, fisico e psicologico importante.
Poi è successo qualcosa che mi ha detto «o ti disperi o cambi», e ho capito che dovevo andare avanti e tirarmi fuori dai miei stretti ragionamenti. All’inizio pensavo che per guarire dalla tossicodipendenza bisognava solamente smettere di assumere sostanze poi, grazie alla Comunità, ho capito che la tossicodipendenza è proprio un “modo di essere” e che avrei dovuto lavorare su me stessa e migliorare quei lati del mio carattere dannosi e disfunzionali, per me stessa e per gli altri.
Tutto mi sembrava più grande di me, mi sentivo troppo piccola per un cambiamento: la vita in Comunità scorreva ordinatamente mentre io ero abituata a vivere una vita disordinata; mi sembrava tutto difficile anche adempiere agli impegni quotidiani; soffrivo, ma, dentro di me, c’era il desiderio di migliorare e di “portare a termine qualcosa”, anche perché, nella mia vita, avevo sempre aperto situazioni che non riuscivo mai a chiudere.
All’inizio non è stato facile, molte volte ho pensato di gettare la spugna, gli aspetti da migliorare erano tanti e io non sapevo da dove cominciare, in Comunità, però, hanno cominciato a seguire su più livelli il mio percorso, mi hanno stimolata e affiancata in ogni mio passo, giorno dopo giorno e oggi, finalmente, vivo una vita piena di impegni e responsabilità.
Ogni giorno mi metto nella condizione che mi permette di crescere, accolgo quello la Comunità mi offre e quando faccio il confronto con quello che ero prima, mi fermo e mi dico che cambiare conviene, cercando di essere la persona che sono oggi. Ho anche riallacciato i rapporti con la mia famiglia.
Sono grata per tutto quello che la Comunità, ogni giorno, fa per me, aiutandomi anche per la fase di reinserimento nella società, alla fine posso dire che il dolore, invece di distruggermi, mi ha reso più forte.

